Mezzo secolo di antologie

Dal privilegio dei sessantottini all’evaporazione del canone, per chiudere con i criteri per un’antologia autorevole, che ancora manca

O tutti o nessuno

In una società capitalistica in cui la produzione di libri (a fronte, peraltro, almeno in Italia, di un numero esiguo di lettori) ha raggiunto livelli non più sostenibili, e in cui il frenetico tentativo di emergere da parte di una moltitudine di autori testimonia l’angoscia del canone attuale, i repertori generali rispondono a una necessità quasi fisiologica.

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Narrativa contemporanea: Filippo Tuena

Filippo Tuena ha nel viaggio e nella memoria letteraria due temi prediletti che s’intrecciano, così come accade anche nel libro più recente, In cerca di Pan, un reportage incantevole e crudele sul mito.

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Narrativa contemporanea: Alberto Casadei

Alberto Casadei è noto anzitutto come studioso, ma è anche poeta e, ora, narratore, grazie al romanzo La suprema inchiesta (Il Saggiatore, 2023).

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Narrativa contemporanea: Ezio Sinigaglia

La nuova edizione del romanzo Il pantarèi (2019), nella collana Fondanti diretta da Giovanni Turi per Terrarossa edizioni (la prima edizione risaliva al 1985), e la regolare uscita di vari inediti, per lo più per le stesse edizioni Terrarossa (ma Eclissi è uscito nel 2016 per Nutrimenti e L’amore al fiume nel 2023 per Wojtek), ci sta consegnando la figura di uno scrittore di prim’ordine. Per valutarne appieno la statura, ovviamente, occorrerà attendere la completa manifestazione della sua opera, che ha attraversato trent’anni di silenzio ma che già adesso appare multiforme e di eccellente fattura letteraria.

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Fioritura di una generazione

La mia generazione – che, mi spiegano, non si distingue più dalle altre – sta raggiungendo in questi anni la piena fioritura. Oltre agli autori già coinvolti negli anni d’oro di Atelier, ora anche percorsi più appartati o autori di esordi più tardivi si attestano con opere di rilievo. Se poi, per la mancanza di un discorso condiviso e per il collasso editoriale a livello generale, esse non vengono pienamente riconosciute, è un altro problema.

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Come si costruisce un canone

Immaginiamo un’antologia che voglia raggruppare i migliori autori di una data epoca.

Quanti dovrebbe accoglierne? Per definizione, se si tratta di un’antologia che lavora in una prospettiva canonizzante, dovrebbe essere un numero ristretto. Ma che significa “ristretto”? Devono essere pochi in termini assoluti oppure in proporzione rispetto alle proposte editoriali e agli autori che si presume siano meritevoli? Crediamo ancora nelle triadi e nei poeti che nascono così rari in un secolo oppure pensiamo che per tutto il Seicento, per dire, valga la pena ricordare due/tre scrittori, mentre arriveremmo a venti o trenta per il Novecento, o il Duecento? Si può ipotizzare, comunque, che ogni intervento canonizzante tenderà a essere più indulgente verso la propria epoca, dal momento che il passato si avvale del senno di poi e della sedimentazione di valori messi alla riprova del tempo.

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Sommersi e salvati in poesia. Alcune segnalazioni

Ogni tanto, quando ripenso a certi miei giudizi drastici rispetto ai poeti maggiori, mi chiedo se ne è poi valsa la pena e, soprattutto, da dove nascesse quel mio vivere in modo così combattivo la poesia contemporanea. Ora, alla prima domanda non è facile rispondere: aver dato fastidio a qualcuno, mi si ritorce contro ancora adesso, ma il prezzo di quella libertà e forza di giudizio è ciò che mi ha permesso di restare libero e perseguire le mie scelte stilistiche. Anche se ai Festival invitano altri. Va bene così.

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Narrativa contemporanea: Valentina Di Cesare

Basta accostare i titoli dei libri di Valentina Di Cesare, Marta la sarta (Tabula Fati, 2014), L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia, 2019) e Tutti i soldi di Almudena Gomez (Polidoro, 2022), per cogliere l’intenzione di esibire un personaggio al centro della storia. Eppure, come vedremo, a ben vedere il protagonista in questi testi risulta tutt’altro che ben definito, oggetto, anzi, di opera in opera, di un’indagine sempre più pressante.

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Lo scrittore spocchioso e il pubblico ignorante. Sulla tribù endogamica dei poeti

Ogni tanto, in particolare sui social, qualcuno mi rimprovera di ricadere nella più classica delle contrapposizioni, quella che vede lo scrittore spocchioso fronteggiare la massa ignorante del pubblico, con il risultato di allontanare eventuali lettori, anziché avvicinarli alla poesia. Com’è possibile che si generi un simile equivoco? Credo che vadano considerate alcune variabili. Vediamo almeno quelle che mi vengono in mente.

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Narrativa contemporanea: Elena Giorgiana Mirabelli

Elena Giorgiana Mirabelli (nata a Cosenza nel 1979) ricorre al genere della distopia, facendo leva su un immaginario che si direbbe immediatamente pop, alquanto cinematografico, nutrito di fumetti, manga e anime.

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