Luce oltre il tunnel, di Francesca Bersani, 2011

Saluto agli amici e ai nemici

(L’opera scelta come copertina è di Francesca Bersani.
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Questa poesia era rimasta esclusa da Il cielo di Marte. Resterà fra i miei versi apocrifi, testi formalmente incompiuti, ma con un’anima irredenta che ancora mi tormenta, come un fantasma

SALUTO AGLI AMICI E AI NEMICI

Quello che va coi suoi amici di vento
e vede superarsi
e riconosce gente dalle spalle
che fino a ieri diceva: «divento
colui al quale affidarsi», Continua a leggere

The Clown - Part IV, di Stefano Bonazzi (Digital composition printed on photographic fine art paper. Frame, Size 70 x 100 cm)

La cultura non è spettacolo

(L’opera scelta come copertina è di Stefano Bonazzi.
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La vita di uno scrittore è molto vulnerabile, quasi nuda. Non dobbiamo piangerci sopra. Lo scrittore fa la sua scelta e a essa è vincolato. Ma è vero che si è esposti a ogni vento e che alcuni venti sono davvero gelidi. Si è isolati, e in una posizione non facile. Non si ha alcun riparo, alcuna protezione, a meno che non si menta, nel qual caso, ovviamente, ci si costruisce la propria protezione e, si potrebbe dire, si diventa un politico.
Harold Pinter Continua a leggere

L'eremita, di Salvatore Carvelli, acrilico, 25x50 cm

Liberarsi della letteratura

(L’opera scelta come copertina è di Salvatore Carvelli.
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Siamo sull’orlo di uno strappo. E ogni strappo costa sangue.
Questo Paese sta privando, se non l’ha già fatto, la mia generazione di un futuro. Il conto è salato, ma qualcuno, prima o poi, ce lo dovrà pagare.
Flavio Santi

Nel novembre del 2006 scrissi un editoriale che annunciava la fine di quella che qui abbiamo sempre chiamato opera comune. È rimasto inedito, giudicato inopportuno. Era invece solo intempestivo. Poi tutto è precipitato molto in fretta, purtroppo.

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Gli Amanti, disegno di Teresa Sarno, 21x29 cm

Amore e tradimento

(L’opera scelta come copertina è di Teresa Sarno.
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Anche questa è una scheggia che, durante il labor limae del mio romanzo, è finita in mezzo ad altro, fino a rimettersi in ordine qui.

L’amore porta in sé la propria fine come il frutto il seme. E la sua fine è la stanchezza, l’abitudine. Un amore eterno per sua natura non esiste, potrà essere semmai durevole, perché lenta sarà l’esplorazione dell’estraneità. L’amore è effimero perché il sacro si può profanare, ma non possedere e preservare allo stesso tempo. Il sacro profanato non è più sacro. L’erotismo, invece, sa bene che è necessario mutare oggetto, per ripristinare il movimento verso il mistero. Continua a leggere

Non con minore energia

(L’opera scelta come copertina è di Kumudra.
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Nel novembre del 2006 scrissi il testo che compare qui sotto. Doveva diventare un editoriale di Atelier, ma è rimasto inedito, prima di entrare ora negli Smarcamenti.

Il lavoro è appena iniziato, le linee delineate esigono l’experimentum crucis, un’azione che è “verifica” nel senso etimologico del termine, verum facere, inverare o smentire.
G. Ladolfi

Inutile negarlo: l’opera comune è finita. L’età è stata fatta fiammare, e bene, per quel che si è potuto. Inutile cercare di mantenere un profilo indistinto, di gruppo: ormai ci conoscono per nome e soprannome. La giovinezza non può essere eterna. Amen. Continua a leggere

Manifesto pubblicitario del Liquore Strega risalente al 1902

Sui premi letterari

Prima o poi, magari, racconterò due o tre aneddoti che mi riguardano sui premi letterari. Intanto, però, sull’argomento ho già messo a confronto due personaggi di Tutte le voci di questo aldilà. La scena si svolge nella parte quarta del romanzo, in occasione del grande convegno organizzato per indurre Davide alla pubblicazione del suo capolavoro, ma che produrrà la manifestazione e l’intreccio di varie storie d’amore.

Le varie amenità di cui si discusse in sala furono, ovviamente, le più disparate. Mario Bètuda e Emilio Buarotti si scoprirono di vedute opposte, per esempio, anche in merito ai premi letterari.

«Mi hanno detto che hai vinto il Viareggio, con il tuo libro. Complimenti», ruppe un momento di silenzio al suo tavolo il Buarotti, rivolgendosi al poeta.

«Grazie. Ma non sono andato a ritirarlo.» Continua a leggere

La scena del risveglio del protagonista, dal film Matrix

Dormite nella pancia di Matrix

Questa intervista a cura di Davide Brullo è apparsa su “La voce di Romagna” del 18 giugno. Nel pubblicarla, Davide ha voluto togliere il suo nome, dai pochi esemplari che mi ero permesso di avanzare: qui sotto invece lo trovate là dove deve essere.

Magmatico, radicale, radioso: Andrea Temporelli ha scritto una delle opere critiche più avventate e vigorose del tempo presente. Lo abbiamo stanato dalla sua solitudine

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Samurai

Guerra lirica. Sugli ‘Smarcamenti’

Davide Brullo ha segnalato, da par suo, il mio ultimo libro. Qui di seguito il testo del suo intervento e, alla fine, il pdf della pagina originale.

GUERRA LIRICA
di Davide Brullo

Andrea Temporelli raccoglie gli editoriali di “Atelier” (e un mucchio di altre cose). Ne viene fuori un folgorante manuale per il poeta guerriero. Lo capiranno in pochi

Quasi un manuale di guerra. Andrea Temporelli, che da tempo si è fatto fuori dalla banale bagarre letteraria, propagando, dalla sua solitudine, un romanzo-granata come Tutte le voci di questo aldilà (Guaraldi, 2015), ha deciso di pubblicare gli editoriali scritti per la rivista di “Atelier” nei 18 anni (dal 1996 al 2013) in cui ne ha retto, con audacia e follia, il timone. Per farla breve, silenziosamente, con ghigno da alchimista e da anarchico, è uno dei libri di “teoria letteraria” più folgoranti dell’ultimo decennio. Ecco perché. Continua a leggere

Miguel de Cervantes Saavedra, attribuito a Juan de Jauregui y Aguilar (1583 - 1641 circa)

Romanzi che narrano di altri libri

Il suo romanzo ha un difetto di fondo – mi disse un critico e scrittore di chiara fama 5 anni fa, alla lettura di una prima versione di Tutte le voci di questo aldilà -, un libro non dovrebbe parlare di altri libri“. La risposta che mi venne alla bocca fu più o meno: “Caspita, sarebbe stato il caso di avvisare Cervantes!”. Ma ovviamente tenni per me la considerazione, non intendevo affatto scomodare paragoni tanto illustri e finire nel ridicolo: stavo solo pensando a quel genere particolare di testo che è il romanzo, alla sua origine impura.

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Lotta in evoluzione / Fight in evolution, di Annamaria Papalini, 120x55x4cm

Ecco gli smarcamenti

Ecco, in tempi rapidissimi Giuliano Ladolfi ha pubblicato Smarcamenti, affondi e fughe.

Qui c’è la giovinezza letteraria, il furore artistico, l’incandescenza della poetica, lo stato nascente del pensiero. Continua a leggere