Tag Archivio per: NARRATIVA CONTEMPORANEA

Resistere sulla propria zattera, surfando sulla letteratura liquida

Se la tradizione è evaporata e gli scrittori contemporanei vivono, nel migliore dei casi, lo spazio di un successo aleatorio, in attesa della colossale rimozione che li attende, non sorprende che uno dei temi portanti della letteratura oggi sia proprio la precarietà. L’argomento è stato studiato con dovizia in particolare da Daniele Maria Pegorari, docente di Letteratura italiana e Sociologia della letteratura all’università ‘Aldo Moro’ di Bari, che quest’anno ha licenziato due volumi, Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità Scritture precarie. Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017. Continua a leggere

Gufo

Il cipiglio del gufo (di Tiziano Scarpa)

È lo sguardo dell’arte – che ha poi come suprema committente la morte – a catalizzare i vari destini che compongono la sciarada narrativa del Cipiglio del gufo, l’ultimo romanzo di Tiziano Scarpa. Continua a leggere

Kung Fu Panda e l'ingrediente segreto

Narrativa d’oggidì (2)

Qualche spunto di riflessione conclusivo

Abbiamo voluto, con questa inchiesta, giocare un po’, consapevoli della serietà di ogni gioco. Con un approccio più lieve del solito, abbiamo dato udienza ad alcuni narratori. Il campione scelto non ha alcuna pretesa di rappresentatività, anche perché era evidentemente sbilanciato a vantaggio delle voci più nuove del panorama odierno. Ciò non significa affatto che sia stata un’inchiesta inutile. Ci sembra, per esempio, che i lettori abbiamo avuto la possibilità di farsi incuriosire da qualche autore, oppure di formarsi delle prime impressioni. In un mondo in cui non si può leggere tutto ed essere informati su ogni novità editoriale, anche queste occasioni diventano preziose. Capita così di raccogliere in una svagata chiacchierata in piazza un titolo, un’idea, una provocazione che in seguito, magari, attecchirà.
Ciò detto, tentiamo qualche riflessione conclusiva. Continua a leggere

Marino Magliani

Narrativa d’oggidì: Marino Magliani

L’Olanda e Genova, l’orizzontalità e la verticalità – ma anche la Spagna, il mondo latinoamericano: ecco il genio spaesato di Marino Magliani

Perché scrivi?

Ho risposto centinaia di volte a questa domanda, e ogni volta diversamente. Forse la più sincera è che mi sono ritrovato presto con due mani sinistre, e la vita non ha mai perso occasione di ricordarmelo. Facciamo qualche esempio: figlio di olivicoltori, ben presto mi sono accordo di soffrire di vertigini e quindi impossibilitato a salire sulle piante per la bacchiatura, la potatura. Mi sono imbarcato e soffrivo il mal di mare. E fermiamoci. Un giorno sulla carta ho provato a raccontare queste cose e mi sono divertito. Ci provo ancora adesso, ma non mi diverto più. Continua a leggere

Claudio Bagnasco

Narrativa d’oggidì: Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco corre verso il limite, perché sa che solo in quel luogo incandescente si può trovare, infine, una pace tesa, una pazienza alacre

Perché scrivi?

Dando tre brevi risposte, che poi a ben vedere sono una sola, dico che scrivo per fare di necessità virtù, perché ho paura della morte, per donare agli altri qualcosa di ben fatto (e, spero, di bello). Continua a leggere

Alessandro Zaccuri

Narrativa d’oggidì: Alessandro Zaccuri

Attenzione: quando Alessandro Zaccuri parla di elogio dell’esistente, non parla affatto in nome di un atteggiamento rassegnato. Si scrive per fare chiarezza…

Perché scrivi?

Perché è quello che ho sempre voluto fare e che, in un certo senso, ho sempre fatto. Da bambino volevo già diventare scrittore, poi crescendo mi è venuto il dubbio di non essere capace. Allora mi sono rivolto alla critica, addirittura alla filologia (ho una laurea in letteratura latina medievale, che è un campo eccellente per misurarsi con manoscritti, varianti e cultura materiale della parola). E così arriviamo alla fine degli anni Ottanta, quando, dopo quasi un decennio di collaborazioni a riviste e rivistine, divento giornalista, ossia uno che scrive per mestiere. Ottima scuola, la redazione di un quotidiano, almeno per me. Si impara a scrivere in un tempo dato e in una misura predefinita, ci si può mettere alla prova ogni giorno, portare a termine piccoli esercizi di stile senza che nessuno se ne accorga. Nel frattempo continuavo a prendere appunti, ad abbozzare progetti. Attorno al 2000, quando mi sono deciso a fare il salto, mi sono accorto che potevo tornare in contatto con il tipo di scrittura che avevo sperimentato da ragazzo, nel periodo in cui mi applicavo principalmente alla poesia. Ho ritrovato un rapporto con le parole che porta alla chiarezza. Non a “dare un senso” a ciò che accade, perché il senso preesiste alla scrittura, che deve semmai imparare a riconoscerlo, amarlo e accettarlo. Il motivo vero della scrittura, per quanto mi riguarda, lo ha definito una volta per tutte Auden: il compito della poesia, diceva, consiste nel «lodare tutto ciò che può, per il fatto che esiste e che accade». Continua a leggere

Sporcare la letteratura

Narrativa d’oggidì: Angelo Petrella

“Sporcare” la letteratura è la cosa migliore che si possa fare: è il comandamento di Angelo Petrella

Perché scrivi?

Perché è quello che ho sempre voluto fare. Mi rendo conto che non è una risposta, o, al limite, lo è solo per rimandare ad altra e più puntigliosa domanda quale “Cosa è che ti spinge a scrivere?”. Ma come si fa a rispondere a un quesito del genere? È come chiedere a un calciatore perché gioca a calcio, o a un politico perché fa politica: certo, quest’ultimo risponderebbe “Per aiutare il prossimo”, ma la menzogna sarebbe chiara sin dalla prima sillaba. A un personaggio di un racconto di Bukowski pongono la stessa domanda e lui risponde: “E a voi cosa è che vi spinge ad andare al cesso?”. Continua a leggere

Narrativa d’oggidì: la voce di Brullo

Davide Brullo è più di un amico, è un fratello. E’ più di un autore che stimo, è l’unico che può uccidermi. Vale la pena ascoltarlo

Perché scrivi?

La stessa domanda me la ha imposta qualche settimana fa una ragazza pazzesca di diciotto anni. Perché ho bisogno di dedicarmi esclusivamente a qualche cosa, di sprecarmi e spremermi in qualcosa. Lei ha replicato, disarmata, “ma non ti basta un uomo?”. Continua a leggere

Filippo Tuena

Narrativa d’oggidì: Filippo Tuena

Stile e passione sono i capisaldi del lavoro di Filippo Tuena, che ricorre spesso ad ambientazioni storiche e resiste alle lusinghe del romanzesco…

Perché scrivi?

Piacere necessario. Continua a leggere

Narrativa d’oggidì: Davide Bregola

Davide Bregola non si lascia incantare dallo stereotipo più diffuso, secondo il quale lo scrittore scrive “per necessità” – affermazione che significa tutto e nulla…

Perché scrivi?

Ho avuto diverse fasi nella mia vita in cui la scrittura ha preso nuovi e diversi significati. Una volta, diversi anni fa, dicevo che scrivevo per necessità. Fondamentalmente lo dicevo perché faceva effetto ed era sufficientemente nebuloso da significare molto o nulla. Continua a leggere