Il processo creativo mette in scacco l'intelligenza

Scacco all’intelligenza

Sono ammirevoli gli scrittori che sanno spiegare per filo e per segno la loro opera, che danno ragione di ogni scelta, di ogni sfumatura, di ogni dettaglio. E tuttavia alla fine questi scrittori ci insospettiscono. D’accordo, si permettono di spiegare con il senno di poi, mettendosi nei panni del lettore (il lettore zero, il lettore ideale), ciò che è il frutto di un processo di cui, probabilmente, non avevano sempre pieno controllo o totale consapevolezza: se non fosse così, se la loro opera fosse realmente il risultato di algoritmi precisi, di equilibri ingegneristici, di un dominio totale, insomma, risulterebbero più che sospetti: ci apparirebbero come inquietanti casi patologici. L’arte, come la vita, non si lascia addomesticare. E per questo non si può insegnare. Si può semmai amarla, e cercare di contagiare gli altri di un analogo amore (salvo poi soffrire di gelosia). Continua a leggere

Le virtù fondamentali di uno scrittore

Ai tempi dell’università, un compagno di collegio parimenti perso per la poesia (tanto che avrebbe apprezzato l’allitterazione), sosteneva che un grande scrittore si riconosceva dalla posa da fumatore. Forse voleva anche provocarmi, sapendo della mia indifferenza al fumo, ma desiderava anzitutto divagare intorno ai nostri scrittori prediletti, per cui, dopo un timido tentativo di spostare l’attenzione sull’alcol, mi adeguai al tema da lui prescelto. Del resto, era di un anno più vecchio e finché il nonnismo si limitava a queste piccolezze, non era il caso di lamentarsi. Continua a leggere

Disgusto per la letteratura

Alla larga dalla poesia!

Alla larga dalla scrittura! E, soprattutto, alla larga dalla poesia! Se c’è una carriera da sconsigliare, per un giovane o per chiunque si avvicini per la prima volta al mondo della letteratura, è proprio questa. E già la parola carriera è un’etichetta fasulla, insopportabile, sulla porta di ingresso. Continua a leggere

Contro le scuole di scrittura creativa

“avrai altre strofe languide dai pusher dello svago”
(Giovanni Succi)

La premessa scontata di qualsiasi corso di scrittura creativa, che non sia una baggianata, una truffa o un esplicito ingranaggio nella filiera della vanity press, è che nessun docente s’illude di infondere il talento. 

Nessuno può intendere e ripetere la scintilla che trasformò un medico, malato e infelice, in Anton Pavlovič Čechov

per dirla con le parole di Giampaolo Rugarli. Continua a leggere

Gian Mario Villalta, fotogafia di Dino Ignani

Gli orizzonti estremi della contemporaneità. Autofiction di Gian Mario Villalta

Negli anni Sessanta capitava che uno studente alla prova di maturità svolgesse un tema su Eugenio Montale, autore già acclamato, ma lontano dal vincere il premio Nobel e neppure ancora nominato senatore. Anzi, persino Satura, il volume che avrebbe avviato la sua seconda stagione letteraria, controversa quanto significativa, non aveva ancora visto la luce. Si trattava insomma di un autore davvero contemporaneo, dalla caratura importante, ma ancora in via di definizione.

Quest’anno, alla maturità, gli alunni si sono cimentati su Verga e Pascoli. Continua a leggere

Omero insegna a cantare a Dante, Shakespeare e Goethe

L’apprendista genio (trailer)

Preoccupazioni per le sorti della cultura e della letteratura in particolare si troverebbero, a cercarle, anche presso la civiltà degli Egizi, ne sono certo. E così, di secolo in secolo, si sono sempre avvicendati i volti cupi dei pessimisti e quelli distesi degli ottimisti, mentre poeti e scrittori

Ma la nostra epoca ha vissuto rivoluzioni tali per cui non è più paragonabile a nessun’altra. Anche le Sei proposte per il prossimo millennio di Italo Calvino, raccolte nelle Lezioni americane, appartengono a un’altra società, a un altro mondo. Continua a leggere

altrepagine

Che cosa leggono gli scrittori?

Se è vero che certi libri devono recare in copertina la dicitura V.M. 18, allora altri dovrebbero esibire avvertenze comunque fondamentali, del genere: “Forti controindicazioni per i bibliofili”. Mi spiego partendo un po’ da lontano. Da giovane, quando abbastanza regolarmente mi vedevo con altri giovani scrittori o, meno regolarmente, con altri scrittori meno giovani e già affermati, ogni occasione era una risorsa preziosa: tornavo a casa con un elenco di autori e titoli più lungo della spesa all’ipermercato. Continua a leggere

sfida ai mulini a vento

Sfida al mondo editoriale

Da tempo ormai i libri sono diventati pura merce. La filiera editoriale, dalla scelta di un’opera alla distribuzione e alla quasi immediata resa e macerazione della stessa, ha logiche perverse. Ma rimpiangere gli editori illuminati del bel tempo che fu non serve a niente. Quella che poteva essere una “comunità di scrittori”, una “repubblica delle lettere” o comelasivogliachiamare resta sommersa e lacerata, erosa inesorabilmente dalle dinamiche della società liquida e dei nuovi rapporti impostati sui social. I ruoli si sono scontornati e confusi: editore o stampatore? editor o co-autore? scrittore o agente? critico o lettore? maestro autorevole o animatore di corsi di scrittura? E così via. Chi non ha santi in paradiso, ma è consapevole del proprio talento, se decide di perseguire una sorta di “carriera” deve tessere pazientemente una tela infinita, giocare su più tavoli, accettare compromesse e calcolare sapienti autocensure. Molti, ovviamente, rinunciano o, sfiancati, se ne stanno ai margini, proteggono la propria passione e la propria autenticità ritirandosi dal circuito. Continua a leggere

Scale di Escher

Dire sottraendo al detto

E qui l’autore scompagina tutto, spariglia il gioco. Continuità o discontinuità? Progresso o ritrattazione? Maturazione o trasformazione? Secondo il nostro retaggio culturale, ci immaginiamo il procedere di un’opera da uno stadio giovanile a uno maturo e infine a uno tardo. Ma sono schemi che non hanno nulla a che vedere con la creazione artistica. Continua a leggere

Scherzi della natura

Intorno a due libri di Matteo Marchesini (seconda parte)

I conti con il Novecento

Padri e figli, Relazioni, Età di mezzo, Storiografia, Dal vero (a cui si aggiunge la già citata appendice di Sei traduzioni): alla luce di quanto interpretato finora, le sezioni della raccolta Scherzi della natura organizzano una fenomenologia già riconoscibile. Continua a leggere