Una monografia non apologetica (di Rinaldo Caddeo)
Mario Luzi, insomma, assurge al ruolo duplice di massimo interprete della tradizione sia simbolista sia ermetica e di principale traghettatore di questa tradizione (rivista e corretta) nel nuovo millennio
«Se Montale viene considerato, fra i contemporanei, il “poeta centrale, normativo, integralmente novecentesco”, il nostro secolo trova in Luzi il poeta che lo ha attraversato più intimamente e che si avvia ora a superarlo. Le sue opere si dispiegano, senza soluzione di continuità, lungo il corso di oltre sessant’anni, da La barca del ’35 all’attuale silloge inedita, anticipata in parte nell’Opera poetica curata da Verdino». Mario Luzi, insomma, assurge al ruolo duplice di massimo interprete della tradizione sia simbolista sia ermetica e di principale traghettatore di questa tradizione (rivista e corretta) nel nuovo millennio, oltre le secche della Neoavanguardia e le forche caudine degli schieramenti artistico-letterari secondo novecenteschi. Continua a leggere